Ferrero della Marmora

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Ferrero della Marmora
Non nobis domine sed nomini tuo da gloriam
D'argento, inquartato da un filetto di nero, il 1º e 4º al leone d'azzurro, linguato, armato e membrato di rosso; il 2º e 3º all'aquila bicipite, coronata sulle due teste, di nero armata di rosso.
Stato Ducato di Savoia
Regno di Sardegna
Regno d'Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Titoli
FondatoreStefano
Data di fondazioneXV secolo
Etniaitaliana
Rami cadetti
La famiglia Ferrero della Marmora nel 1828. Da sinistra: Carolina di Pamparato (1805-1860) moglie di Edoardo La Marmora, Alessandro, Maria Elisabetta (1790-1871), Ottavio (1806-1868), Edoardo (1800-1875), Maria Cristina (1787-1851), Alberto, Raffaella Argentero di Bersezio (1770-1828) madre di Alfonso, Enrichetta (1793-1847), Barbara (1795-1832), Paolo Emilio (1803-1830) Carlo Emanuele, Albertina (1823-1890) figlia di Carlo Emanuele, Ferdinando (1802-1874), Marianna di Gattinara (1799-1870) moglie di Carlo Emanuele, Alfonso a 24 anni[1].
Stemma dei Ferrero della Marmora sul Duomo di Firenze

Quella dei Ferrero, marchesi della Marmora è stata un'illustre famiglia nobiliare piemontese, originaria di Biella.[2]

L'omonimo Palazzo La Marmora, oggi in parte adibito a polo museale e situato nel borgo storico di Piazzo – parte antica della città – fu la residenza cittadina dei Ferrero della Marmora, nucleo familiare che occupa un posto di rilievo nella storia del Risorgimento italiano.

Esponenti illustri[modifica | modifica wikitesto]

Il marchese Celestino (1754-1805) e Raffaella Argentero di Bersezio ebbero 13 figli. Questi gli esponenti autorevoli della famiglia:

I Ferrero della Marmora riposano nella cripta-mausoleo di famiglia nella basilica di San Sebastiano di Biella.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dipinto di Pietro Ayres (1794-1878)
  2. ^ Pompeo Litta, Ferrero di Biella, Milano, 1878.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pompeo Litta, Ferrero di Biella, Milano, 1878.
  • Giovan Battista di Crollalanza, Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili o notabili italiane estinte e fiorenti, Bologna, 1886, Vol.1, ISBN non esistente.

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